Ok. Sono arrivati i biglietti da visita. Sono importanti per una professione, ma non solo, ad esempio in Giappone ad esempio li usano un po' tutti. Negli affari sono il modo principale per presentarsi e lasciare facilmente e rapidamente un contatto. Lì li chiamano "meishi" e c'è tutto un rituale nello scambiarseli. Io dopo varie periperzie con siti vari che ti offrono a prezzi stracciati 100 o 200 biglietti per 20 euro o poco più sono finalmente planato su Moo.
Non sto a spiegare troppo nel dettaglio, anche qui c'è la possibilità di utilizzare diversi template o di caricare i propri, quello che cambia in questo sito è la qualità, sia dei modelli sia del prodotto finale. Non un anonimo cartocino da quattro soldi ma carta di qualità e anche un ottimo packaging a fare la differenza. I prezzi leggermente più alti ma non bisogna lesinare su queste cose. Nei biglietti da visita l'immagine e la forma sono tutto. Best. Pier Luigi Quando faccio street photography ascolto sempre musica in cuffia. A dir la verità spesso quando fotografo ascolto musica, trovo che mi aiuti a rilassarmi addormentando con suono piacevole tutte quelle parti del cervello che altrimenti sarebbero distratte dalle piccole cose della vita, lasciando tutta l'energia disponibile agli occhi e alla fantasia. La musica è armonia. E siccome anche la fotografia è armonia...il connubio non può che essere positivo! Io per fare questo uso Spotify. Per usarlo al meglio credo sia utile farsi una o più playlist, a seconda magari del genere di fotografia che stiamo facendo: paesaggio, ritratto, fashion, still life,...street...se proprio vogliamo essere dei raffinati. Spotify ne propone alcune condivise da diversi utenti sulla fotografia. Basta cercare ad esempio "photoshoot" o "photoshot". Siccome a me piace scorpire sempre qualcosa di nuovo l'altro giorno me ne sono fatta una con musica Indie, che tengo aggiornata. Ovviamente l'ho chiamata "Indie 4 street photographer" (link) e ho pensato di condividerla anche con te che stai leggendo, ma ti invito a provare a farne anche delle tue. Se poi vorrai postare qui il tuo link le ascolterò volentieri. Queste sono foto di artisti della musica, li trovi in strada, sono lì per allietarci la giornata.
Best. Pier Luigi Spesso non ci accorgiamo di quello che ci sta intorno. Siamo troppo abitudinari in quello che facciamo e quando guardiamo lo facciamo quasi sempre dallo stesso punto di vista. La mattina per andare al lavoro percorriamo la medesima strada alla solita ora e quando torniamo a casa lo facciamo sempre più o meno alla solita ora. Stesso percorso. Guardando avanti. Raramente di lato o in alto. Mai dietro. Questo fare sempre le stesse cose per me è deleterio. Per la propria vita e per la fotografia. Ogni tanto bisogna cambiare il punto di vista. Tutte le mattine scendo alle 7.30 al piazzale est della stazione. Passo sotto il ponte di via Matteotti e vado verso l'uscita centrale, camminando lungo il primo binario. In questo periodo il sole è sorto da poco. Vedo davanti a me le ombre lunghe del mattino. Il sole brucia le luci e crea un forte contrasto di bianchi e neri. Oggi ho deciso cambiare punto di vista e mi sono voltato indietro. Molte volte perdiamo occasioni semplicemente perchè non le vediamo, ma basterebbe fermarsi e guardare da un'altra angolazione e anche luoghi comuni possono svelarci delle opportunità.
Best. Pier Luigi La sveglia puntata all'ultimo minuto utile. Appena il tempo per lavarsi, vestirsi e fare una rapida colazione. Forse saluti qualcuno. Di corsa in macchina, a prendere l'autobus, il taxi, il treno, l'aereo. Due passi veloci. Testa bassa, a cercare i sassolini di Pollicino. Testa alta, lo sguardo assente. Ma non vedi? Eh no, non guardi. Vedi ma non guardi. Eppure c'è tutto un mondo intorno. Dovunque. Basta che guardi. Alza la testa e guarda il cielo com'è bello stamattina! Guarda, guarda, guarda.
Best. Pier Luigi Diamine! Bellissime le bags porta macchina fotografica che si trovano in giro. Assomigliano tutte un po' a delle postman bag, le borse del portalettere. Alcune riescono a tenere tranquillamente delle belle reflex pesanti e anche qualche obiettivo. Però costicchiano. Dopo una lunga ricerca e qualche insoddisfacente acquisto uso spesso la classica borsa militare (tascapane si chiama) con l'imbottitura interna acquistata su eBay; il tascapane lo trovi nei mercatini. Qui, a Bologna, in Piazzola. Ma attenzione! Non cedere alla tentazione di tenere la camera troppo al chiuso lì dentro. La camera deve stare in mano! Bisogna essere veloci a cogliere il momento decisivo, l'attimo decisivo come diceva Bresson. Carpe diem più generale diceva qualcuno moooolto più vecchio di me. Le immagini ti passano davanti agli occhi, pensa se devi tirare fuori la camera, accenderla, settarla e puntare. E' già passata e te la sei persa. Per essere veloci la macchina deve stare in mano, accesa, settata. Si consuma la batteria? Ah, perché ne hai una sola? MALE. Portane tre. Come dice un mio amico indiano: Non due, non quattro. Tre. Tre è perfetto. La mia Fuji x100s le svampa le batterie. Ciao, alla prossima. Best. Pier Luigi |
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Novembre 2021
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