Ieri, San Petronio, giorno di festa del patrono della città, sono riuscito finalmente a trovare un po' di tempo per andare a fare qualche fotografia sulla strada. Ma non è di questo che voglio parlarti. Per i miei vari impegni credevo di essermi perso la mostra organizzata dalla Cineteca di Bologna dal titolo "Bologna fotografata". Infatti la data di termine prevista era il 30 settembre. Qualche volta però la fortuna aiuta. Sì perchè la mostra è stata prorogata sino al 7 gennaio 2018. Una bella sorpresa! Non si tratta però di fortuna ma di merito. Il merito è della mostra, di come è stata allestita, della scelta della location, della scelta delle foto e degli audiovisivi. Una mostra così non poteva che essere prorogata per il successo che evidentemente ha avuto. In poche parole la mostra è bellissima e a mio modesto avviso dovrebbe diventare permanente. Questa mostra è un libro di storia della città, un libro di storia che tutte le grandi città di questo paese dovrebbero avere. Una capsula del tempo. Un cilindro magico nei sottopassaggi di Bologna per tutte quelle generazioni che non c'erano e non potrebbero mai sapere com'era se non attraverso questo bellissimo racconto. Credo che in un periodo storico come questo in cui le immagini dilagano ma poi si perderanno, questo racconto per immagini vada preservato e anzi alimentato per sempre. C'è anche l'immancabile contest su Instagram #bolognafotografata
Ingresso solo 6 euro e tante possibilità di riduzione. Non perderla, non te lo perdoneresti. Best. Pier Luigi Spesso non ci accorgiamo di quello che ci sta intorno. Siamo troppo abitudinari in quello che facciamo e quando guardiamo lo facciamo quasi sempre dallo stesso punto di vista. La mattina per andare al lavoro percorriamo la medesima strada alla solita ora e quando torniamo a casa lo facciamo sempre più o meno alla solita ora. Stesso percorso. Guardando avanti. Raramente di lato o in alto. Mai dietro. Questo fare sempre le stesse cose per me è deleterio. Per la propria vita e per la fotografia. Ogni tanto bisogna cambiare il punto di vista. Tutte le mattine scendo alle 7.30 al piazzale est della stazione. Passo sotto il ponte di via Matteotti e vado verso l'uscita centrale, camminando lungo il primo binario. In questo periodo il sole è sorto da poco. Vedo davanti a me le ombre lunghe del mattino. Il sole brucia le luci e crea un forte contrasto di bianchi e neri. Oggi ho deciso cambiare punto di vista e mi sono voltato indietro. Molte volte perdiamo occasioni semplicemente perchè non le vediamo, ma basterebbe fermarsi e guardare da un'altra angolazione e anche luoghi comuni possono svelarci delle opportunità.
Best. Pier Luigi |
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Novembre 2021
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