Nella vita quotidiana ci appaiono continuamente davanti agli occhi scene familiari come questa che vorremmo congelare per sempre nella nostra memoria da rivivere a piacere, tutte le volte che vogliamo. In questi momenti avere una qualunque macchina fotografica in mano è la prima soluzione che ci concede questo mondo.
L'altra è quella di un fotografo che lo fa per voi regalandovi anche stampe di qualità. La scuola è chiusa ma la vita è sempre lì pronta ad insegnare qualcosa. Qualcosa che prima poi servirà.
E cosa di meglio che imparare a cucinare? Un po' di melanzane, un po' di pomodoro,....ali di pipistrello...un bacio di mamma...e il sugo della pasta è pronto! Vabbè anche un po' di fotografo...così il momento non andrà perduto. E' arrivata la primavera. Il suo calore, i suoi profumi e i suoni migliorano il nostro animo e ci aiutano a vedere con una prospettiva positiva il domani. Per adesso siamo ancora qui (come dice Vasco e aggiungo per fortuna) ad aspettare dietro un vetro, distesi sul divano a guardare fuori, cercando con gli occhi e la fantasia un'ispirazione per il prossimo disegno.
E a catturare e fissare momenti come questo. Giorni di crescita. Questo momento mi ricorda quando anch'io da piccolo aiutavo mia mamma nelle faccende di casa. Ogni cosa è un nuovo stimolo, un'abilità che ne sblocca altre, scatena pensieri, idee. Ci si chiede come sono fatte le cose e poi le si reinventa, trasformandole in qualcos'altro. Cosa hai fatto con la nonna? La lavatrice a mostro.
Relax. Ipnotizzati davanti al tablet a guardare il video delle maestre, unico contatto con la scuola in questi giorni. Non c'è molto da dire, la foto parla da sola. Loro sono piccoli ma i loro gesti sono da grandi, manca giusto la birra. Uomini.
Quante volte questa o altre immagini simili ci sono passate davanti agli occhi, ma noi di corsa, distratti e stressati, trafelati in altre faccende, non siamo riusciti a fissarle per sempre. Quanti fotogrammi della nostra vita, soprattutto le parti più belle ma non solo quelle, abbiamo perso o ci perderemo ancora? Mai come in questi giorni viviamo a stretto contatto l'uno con l'altro nelle nostre case. La maggior parte di noi si incontra la mattina a colazione e poi si rivede la sera per la cena. I bambini vanno a scuola e spesso sono i nonni che li vanno a riprendere. Restano il sabato e la domenica. Poco tempo per fare tante cose insieme. Facciamo scorrere le nostre vite tanto velocemente che non ci accorgiamo dei tanti piccoli momenti che fanno parte della nostra quotidianità.
In una situazione come quella attuale, tutti questi piccoli momenti sono continuamente sotto la nostra attenzione e con tutto il tempo che adesso abbiamo a disposizione, si moltiplicano. In una sola ora accadono attorno a noi decine di cose, che messe insieme fanno la vita nostra e della nostra famiglia. Situazioni che esistono solo pochi attimi ma che possono essere catturate con una macchina fotografica. Eh sì, il sushi mi piace un sacco. E non solo il sapore ma anche e soprattutto la parte visiva, è quella che cattura. I giapponesi sono maestri nell'essenzialità e nei segni decisi. Forti contrasti, linee di separazione nette nel cibo. E allora luce dura, forte, con ombre evidenti. Poco colore, rosso, un po' di verde. Poche cose nella scena, solo un canovaccio ad ammorbidire. Iin questo shot uramaki e hosomaki, su un bellissimo piatto smaltato rosso sangue. Il ripiano bianco con una forte texture è autocostruito. Il coltello...beh è un affilatissimo GLOBAL. Per lo scatto la mia cara Olympus OMD E-M1 e l'obiettivo Olympus 12-40 f.2.8 Pro.
L'altro giorno facevo la spesa alla ricerca di frutta e verdura da fotografare, in questa stagione non ci sono molte primizie, quasi tutto diventa di serra. Però i frutti della serra sono spesso perfetti esteticamente, sia per i trattamenti fitosanitari in serra sia per l'atmosfera controllata. Fatto sta che mi sono imbatutto in un espositore con contenitori di plastica (sigh!... cartone riciclato no?) che all'interno avevano degli strani frutti...sopra c'era scritto: "Melanzana rossa di Rotonda - DOP" . Ohibò e questa chi l'ha mai sentita? Beh questa melanzana, che a prima vista sembra un pomodoro e le cui origini sono in realtà africane (clandestina!?) ma si trova anche in Asia, è coltivata in Italia dai primi del '900 in un areale DOP abbastanza limitato della Basilicata e ha delle caratteristiche davvero uniche. Prima tra tutte il fatto che una volta tagliata non annerisce perchè ha un basso conteuto in acido clorogenico ed è leggermente piccante (io non me ne sono accorto, sarà perchè consumo troppo peperoncino). Vabbè veniamo al lato fotografico. Ha dei colori bellissimi, che vanno dall'arancione al rosso al verde. WOW! fotografarla non può che dare foto bellissime.
E allora mi sono lanciato con la mia fidata Oly OMD E-M1 e il fantastico obiettivo Olympus 12-40 f.2.8 Pro. Ho pensato che questi bellissimi colori potevano essere esaltati da uno sfondo scuro, nero. Allora ho pensato di utilizzare uno dei miei sfondi autocostruiti che hanno una forte texture e alcune macchie di colore. Questa qui sopra è una foto non ancora croppata (forse il bordo è eccessivo, non lo so, ci devo pensare) ma non riuscivo ad aspettare, dovevo postare assolutamente questa meraviglia della natura. Quelle definitive le ho già caricate per vendita su Adobe Stock. Certo, l'ho anche mangiata, cotta nel forno velocemente perchè è piccola e condita con olio, prezzemolo, aglio e menta. Best! Questo è un post speciale perchè mi ricorda quando ho cominciato a fotografare. Avevo acquistato una Olympus E-400, una entry level di tutto rispetto, ma finiti i soldi mi era rimasta la necessità di dotarmi di obiettivi nuovi. Ma quelli nuovi digitali erano (beh, lo sono ancora) troppo costosi, quindi optai per l'utilizzo di "vecchi" obiettivo OM manuali che su eBay si trovavano, e si trovano ancora, con una certa facilità. A quel tempo cominciavano infatti ad essere prodotti anche i primi anelli adattatori, anche non originali, che permettevano di utilizzare le vecchie ma sempre valide ottiche manuali sui corpi delle nuove reflex digitali. Ne ho collezionati un certo numero... La difficoltà stava nell'utilizzo delle funzioni digitali con un ottica tutta manuale: tutti gli automatismi persi! Per focheggiare velocemente la soluzione era cambiare il vetrino di messa a fuoco della reflex digitale con uno che incorporasse una micro lente fresnel: quella che spezza l'immagine in due e ti permette di avere a fuoco il soggetto semplicemente collimando le parti dell'immagine. Certo che il costo per utilizzare le vecchie lenti aumentava.
Il problema è stato risolto con le nuove mirrorless che hanno introdotto la funzione "peaking", che permette di evidenziare le aree a fuoco sia nello schermo sia nell'oculare. Guardatevi i rispettivi manuali. Così oggi ho tirato fuori il mio "vecchio" Zuiko OM 135 f.2.8 e l'ho montato sulla mia Olympus OMD E-M1: mi sono divertito un bel po'. Questo qua sotto è un crop di una foto più grande ripresa a mano libera (f4-1/80-IS400), ripassata in Lightroom senza toccare i colori. Direi che ci siamo. Innanzi tutto mi devo correggere. L'argomento tratta delle pile per flash non delle batterie. Spesso confondiamo le due cose considerandole sinonimi ma non è propriamente così. Chiusa parentesi.
I flash o strobo o speedlight che dir si voglia sono sempre più potenti e performanti che nel passato. Sono in grado di fornire una discreta quantità di luce (che però è assolutamente adeguata a svolgere bene il proprio lavoro) e ricaricarsi rapidamente, anche in 1-2 secondi. Il punto debole sono appunto le pile. Con l'invasione del mercato di pile cinesi sembra che tutti si siano messi produrre pile. Prova ad andare su Amazon o eBay, ne troverai a bizzeffe. Quale comprare? Alcaline, litio, ricaricabili, usa e getta, cos'altro? Guarda qui su Wikipedia se vuoi una panoramica completa. Per un flash o una macchina fotografica ci vogliono batterie...ehm...pile, in grado di garantire una carica per lungo tempo e nel caso del flash rispondere rapidamente a richieste importanti di energia. Ci vuole cioè una...pila con alta capacità di carica, che si misura in mAh (milliampere): più è alto il valore e più carica può accumulare la pila. Nel campo della fotografia le migliori sono quindi le Ni-MH (nichel-metallo-idruro) e le Li-FeS2 (litio). Ma quali comprare tra le mille marche? Ne ho provate diverse, non ricaricabili, ricaricabili, verdi, bianche, gialle, nere...ma alla fine ho trovato e ne uso solo due:
Alla prossima. |
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