Eh sì, il sushi mi piace un sacco. E non solo il sapore ma anche e soprattutto la parte visiva, è quella che cattura. I giapponesi sono maestri nell'essenzialità e nei segni decisi. Forti contrasti, linee di separazione nette nel cibo. E allora luce dura, forte, con ombre evidenti. Poco colore, rosso, un po' di verde. Poche cose nella scena, solo un canovaccio ad ammorbidire. Iin questo shot uramaki e hosomaki, su un bellissimo piatto smaltato rosso sangue. Il ripiano bianco con una forte texture è autocostruito. Il coltello...beh è un affilatissimo GLOBAL. Per lo scatto la mia cara Olympus OMD E-M1 e l'obiettivo Olympus 12-40 f.2.8 Pro.
L'altro giorno facevo la spesa alla ricerca di frutta e verdura da fotografare, in questa stagione non ci sono molte primizie, quasi tutto diventa di serra. Però i frutti della serra sono spesso perfetti esteticamente, sia per i trattamenti fitosanitari in serra sia per l'atmosfera controllata. Fatto sta che mi sono imbatutto in un espositore con contenitori di plastica (sigh!... cartone riciclato no?) che all'interno avevano degli strani frutti...sopra c'era scritto: "Melanzana rossa di Rotonda - DOP" . Ohibò e questa chi l'ha mai sentita? Beh questa melanzana, che a prima vista sembra un pomodoro e le cui origini sono in realtà africane (clandestina!?) ma si trova anche in Asia, è coltivata in Italia dai primi del '900 in un areale DOP abbastanza limitato della Basilicata e ha delle caratteristiche davvero uniche. Prima tra tutte il fatto che una volta tagliata non annerisce perchè ha un basso conteuto in acido clorogenico ed è leggermente piccante (io non me ne sono accorto, sarà perchè consumo troppo peperoncino). Vabbè veniamo al lato fotografico. Ha dei colori bellissimi, che vanno dall'arancione al rosso al verde. WOW! fotografarla non può che dare foto bellissime.
E allora mi sono lanciato con la mia fidata Oly OMD E-M1 e il fantastico obiettivo Olympus 12-40 f.2.8 Pro. Ho pensato che questi bellissimi colori potevano essere esaltati da uno sfondo scuro, nero. Allora ho pensato di utilizzare uno dei miei sfondi autocostruiti che hanno una forte texture e alcune macchie di colore. Questa qui sopra è una foto non ancora croppata (forse il bordo è eccessivo, non lo so, ci devo pensare) ma non riuscivo ad aspettare, dovevo postare assolutamente questa meraviglia della natura. Quelle definitive le ho già caricate per vendita su Adobe Stock. Certo, l'ho anche mangiata, cotta nel forno velocemente perchè è piccola e condita con olio, prezzemolo, aglio e menta. Best! Questo è un post speciale perchè mi ricorda quando ho cominciato a fotografare. Avevo acquistato una Olympus E-400, una entry level di tutto rispetto, ma finiti i soldi mi era rimasta la necessità di dotarmi di obiettivi nuovi. Ma quelli nuovi digitali erano (beh, lo sono ancora) troppo costosi, quindi optai per l'utilizzo di "vecchi" obiettivo OM manuali che su eBay si trovavano, e si trovano ancora, con una certa facilità. A quel tempo cominciavano infatti ad essere prodotti anche i primi anelli adattatori, anche non originali, che permettevano di utilizzare le vecchie ma sempre valide ottiche manuali sui corpi delle nuove reflex digitali. Ne ho collezionati un certo numero... La difficoltà stava nell'utilizzo delle funzioni digitali con un ottica tutta manuale: tutti gli automatismi persi! Per focheggiare velocemente la soluzione era cambiare il vetrino di messa a fuoco della reflex digitale con uno che incorporasse una micro lente fresnel: quella che spezza l'immagine in due e ti permette di avere a fuoco il soggetto semplicemente collimando le parti dell'immagine. Certo che il costo per utilizzare le vecchie lenti aumentava.
Il problema è stato risolto con le nuove mirrorless che hanno introdotto la funzione "peaking", che permette di evidenziare le aree a fuoco sia nello schermo sia nell'oculare. Guardatevi i rispettivi manuali. Così oggi ho tirato fuori il mio "vecchio" Zuiko OM 135 f.2.8 e l'ho montato sulla mia Olympus OMD E-M1: mi sono divertito un bel po'. Questo qua sotto è un crop di una foto più grande ripresa a mano libera (f4-1/80-IS400), ripassata in Lightroom senza toccare i colori. Direi che ci siamo. Innanzi tutto mi devo correggere. L'argomento tratta delle pile per flash non delle batterie. Spesso confondiamo le due cose considerandole sinonimi ma non è propriamente così. Chiusa parentesi.
I flash o strobo o speedlight che dir si voglia sono sempre più potenti e performanti che nel passato. Sono in grado di fornire una discreta quantità di luce (che però è assolutamente adeguata a svolgere bene il proprio lavoro) e ricaricarsi rapidamente, anche in 1-2 secondi. Il punto debole sono appunto le pile. Con l'invasione del mercato di pile cinesi sembra che tutti si siano messi produrre pile. Prova ad andare su Amazon o eBay, ne troverai a bizzeffe. Quale comprare? Alcaline, litio, ricaricabili, usa e getta, cos'altro? Guarda qui su Wikipedia se vuoi una panoramica completa. Per un flash o una macchina fotografica ci vogliono batterie...ehm...pile, in grado di garantire una carica per lungo tempo e nel caso del flash rispondere rapidamente a richieste importanti di energia. Ci vuole cioè una...pila con alta capacità di carica, che si misura in mAh (milliampere): più è alto il valore e più carica può accumulare la pila. Nel campo della fotografia le migliori sono quindi le Ni-MH (nichel-metallo-idruro) e le Li-FeS2 (litio). Ma quali comprare tra le mille marche? Ne ho provate diverse, non ricaricabili, ricaricabili, verdi, bianche, gialle, nere...ma alla fine ho trovato e ne uso solo due:
Alla prossima. ![]() OK, di risorse su come imparare a fotografare ce n'è a tonnellate. Come sempre quando c'è tanta abbondanza ci sono info buone e altre meno. Apro una parentesi: sempre meglio troppa informazione che nessuna informazione, questo eccesso stimola l'uso del nostro cervello ad imparare a selezionare in modo corretto le informazioni e ci rende più consapevoli. Torniamo a noi. Dicevo...di informazioni per imparare bene la fotografia ce ne sono tantissime. YouTube è l'esempio migliore di diffusione della conoscenza a 360 gradi e sulla fotogafia ci sono dei canali davvero fantastici. Però qualche volta ci vuole una sintesi, che tratti magari più argomenti e che questi siano rapidamente reperibili. Un bel libro. E-Book o cartaceo, comunque un libro. Credetemi, nel dubbio che ogni tanto mi assale, visto che con la fotografia spazio in più campi, il libro mi dà la rapidità della risposta alla mia domanda, quella che talvolta mi pongo un attimo prima di di scendere dalla macchina per un servizio (sì, lo so, sembra stupido, ma capita a tutti qualcosa del genere). No, non c'è niente di male, esiste o no il Manuale dell'ingegnere? Quali sono i libri che ritengo una fonte esperienza concentrata per la rapida consultazione? Ce ne sono tantissimi e ne ho letti davvero tanti perchè penso che sia necessario mantenersi informati, ma quelli che preferisco io sono questi.
Te ne proporrò ancora. Gran bella giornata ieri. A parte un caldo micidiale, la giornata è stata davvero produttiva e con Alessia, titolare e one woman show di MISSFAGIOLA, abbiamo fatto belle fotografie e certamente anche un sacco di chiacchere.
Sì, può sembrare irriverente, qualcuno lo potrebbe dire...sono momenti in cui le persone sono praticamente nude, in mutande. Certo, però è un po' curioso parlare di intimità o privacy violata, considerando che siamo lì, tutti insieme sulla spiaggia e spesso siamo lì a postare le nostre foto a destra e a manca. Per un fotografo come me lo scopo, fotografando in spiaggia o per strada o in qualunque luogo ci si trovi, non è certo quello di sputtanare le persone o ledere la loro immagine. Come per tutta la street photography lo scopo, a mio parere, è solo quello di rappresentare la realtà di un periodo, di un momento, di scattare sempre e solo qualcosa che sia piacevole da vedere, fotograficamente parlando. A noi fotografi di strada piace solo il riuscire a cogliere immagini di un attimo, di un momento particolare, un'immagine che passa e che forse nessun altro ha notato. E sì, ci piace mostrarla, per far vedere la vita nascosta davanti ai nostri occhi.
Se poi sarà arte lo diranno i posteri. Fotografare al ristorante è un ottimo modo per approfittare di piatti ben costruiti e tavola ben apparecchiate, senza bisogno di perdere tempo a costruire il proprio set. Tutto è pronto, basta solo qualche accortezza. Prima di tutte la luce. Bisogna riuscire a sedersi in punto ben illuminato con una buona luce intensa e diffusa, come ad esempio vicino ad una finestra. Se questo non dovesse essere possibile le cose si complicano perchè bisognerebbe avere con sè un flash e un paio di trigger, cosa che non tutti portano di solito nella borsa. Evitare le luci troppo dure che ti piombano direttamente dall'alto sul tavolo che poi danno origine ad inestetiche macchie di luce bruciata sul cibo difficili da togliere. L'altra cosa ovviamente è la macchina fotografica. Sempre con sè. Io per queste occasioni utilizzo sempre la mia fidata Fuji X100 S che mi permette di utilizzare anche ISO alti, utili per schiarire le ombre, con poco rumore eliminabile successivamente con pochi passaggi in Lightroom. Queste foto sono state scattate in uno dei tanti bellissimi ristorantini che ci sono a FICO qui a Bologna: la Locanda dell'uovo. Piatti a base di uova...una carbonara fantastica!! Ci tornerò spesso a FICO.
Best! Pier Luigi Ogni occasione è buona per fare food photography. Basta una semplice spesa per la cena. Gironzoli un po' per i banchi del supermercato in cerca dei prodotti migliori e freschi e fai la scelta. Un ottimo modo per cominciare a fare fotografia di food è proprio questo: fotografare quello che mangerai. Volevo portare a casa qualche dolcetto da godermi a fine pasto con un po' di vino e cancellare il sapore del pesce che avevo intenzione di preparare per cena. Siamo in autunno, quasi inverno, la neve è già caduta quest'anno, cosa di meglio delle peschine all'alchermes ripiene di cioccolato? Un dolce tradizionale in questa parte dell'Emilia, di derivazione toscano-modenese. Arrivato a casa è bastato un bel softbox, nel mio caso un FotoQuantum ottagonale con proiettore da 500w, un piano e qualche rifettore bianco di cartone...e un bell'obiettivo Zuiko 12-60. Et voilà!!! Come sfondo un foglio di carta da forno stropicciata e nient'altro, pronto per la vendita su Fotolia.
Less is more, dicono. Best. Pier Luigi La mattina è iniziata con il buio. E la nebbia. Sveglia alle 6.00, in macchina alle 7.00. Direzione Lizzano in Belvedere. Si va a fotografare un po' di autunno. Quando si fotografa l'autunno non si sa mai qual è il giorno giusto, soprattutto se vuoi fotografare un posto che non è vicino a dove abiti. Come saranno adesso le foglie degli alberi in montagna? Webcam in giro poche. I fattori sono tanti. Ad esempio quest'anno la stagione è stata siccitosa. Di notte è freddo ma di giorno fa caldo, 20 gradi. Non piove da tempo. La pioggia adesso però non va bene, farebbe cadere le foglie. Troppe questioni, siamo già alla fine di ottobre. Quindi si parte e poi si vedrà. Arrivo alle 9.00. Freddo, saranno 7-8 gradi. Sole bellissimo. Zaino in spalla, treppiede e via. Obiettivo principale: le cascate del Dardagna. Purtroppo era come temevo. La siccità aveva già fatto cadere moltissime foglie che erano secche e marroncine a terra. Solo poche foglie colorate resistono sulle cime degli alberi, perlopiù faggi e castagni. Ma l'acqua nel torrente Dardagna c'è, non come a fine inverno quando si scioglie la neve che viene dal Corno alle Scale, ma abbastanza per fare delle belle foto a lunga esposizione. Camminato molto. Ma il risultato è stato portato a casa. Così è bello lavorare.
Ho trovato anche un bel porcino. Best. Pier Luigi |